Il ciglio del senso

Sul comodino pastiglie che sedano nuclei in battaglia
la vita si tace, il corso s’impiglia in ore cadenti
di questa versione dei giorni, che non mi somiglia.
Con questa Luna che spiega al mattino come il buongiorno non serva.

I passati interrotti senza un domani diventano esonero al tempo concluso.
Sfatano gli anni mediocri, innalzano templi sui semi di karma appena dischiusi
Un commedia al presente incapace.

Seconda al rimpianto, dietro la colpa, in cima alla fila del lecito avanzo... non ce la faccio.

Taglio un respiro nel piatto e guardo la foto di un giorno in vacanza
C’era la luce col tuo sorriso perfetto di fianco...
Poi sul display il tuo nome sul bianco.

Amore, mi scrivi... e avviti l'uncino sul ciglio del senso.
No, non rispondo... attingo al silenzio per dirti rimango.

Il vero silenzio

C’è il silenzio di chi è indifferente e il silenzio di chi vuol ferire.
Il silenzio che non contiene nulla e il silenzio di chi sopporta troppo.
C’è il silenzio di chi nasconde e il silenzio di chi aspetta.

Ma le cose non cambiano col silenzio, le cose non cambiano con le parole.
Le cose non cambiano se non le si vuole cambiare.

E l’amore è una parola “rumorosa”, ma non si compone di ripetizioni, è fatta di sviluppo.

C’è chi dice di “amare” senza condividere, senza ascoltare, senza scendere dalla propria comoda superficie, ma con la pretesa di essere il centro del mondo. Senza confronto, senza crescere. Senza sviluppo.

Gelosia, paura, inferiorità … non importa, non è amore.
È questo il vero silenzio.

La verità

Ho orrore di tutte le verità assolute, delle loro applicazioni totali, dei loro presunti detentori d’ogni risma.
Prendete una verità, portartela con cautela ad altezza d’uomo, guardate chi colpisce, chi uccide, cosa risparmia, cosa elimina, annusatela a lungo, accertatevi che non puzzi di cadavere, assaggiatela tenendola un po’ sulla lingua, ma siate sempre pronti a sputarla immediatamente.
L’uomo libero è questo: il diritto di sputare.
Albert Camus