Il Natale dell’avvento senza date

Home page agghindate su portali scalmanati,
nei carrelli digitali un pensiero da incartare
di regali che nemmeno puoi toccare.

La tv manda in onda la pazienza associale
presagi quotidiani per attese da sfamare.
Una sorta di carezza in allegato.
Quanta pena il divieto dell’urgenza a perdifiato.

Il Natale abbinato ad un corpo di reato.

C’è chi crede che la fine sia compiuta
vedo gente con lo sguardo assoluto.
Una stirpe che ha perduto verità e ogni aiuto
Tutti in coda tra i fedeli a metà viso spaventato.

Scorre il video delle ceneri bruciate.
Il Natale dell’avvento senza date.

Però amore ho pensato…
sulla terra devastata, ho una zolla non arata.
Semi in sogni da non fare, corone e spine da portare… quanta voglia di cadere.

Metti luce nella presa… fallo tu il mio Natale.

 

Se fosse

Se fosse un anno indietro da spiegare
si vedrebbe uno specchio da spannare
un’effigie di vapore con un senso di perduto da svelare.

Al mercato della nebbia, sogni in saldo come zattere di sale.

Se fosse un rimpianto da curare
sarebbe un riflesso aranciato nel bicchiere da finire,
una strada di ritorno da non fare
un mancato “resta qui” da riscattare

Se fosse una storia da narrare
la racconterei in versi senza niente da spiegare

È una storia casuale,
il destino di una mano nella mano d’agganciare…